18 LUGLIO 2015
Ciao ragazze! In questo post vi parlerò di una tecnica di makeup abbastanza recente, che anche io ho avuto modo di conoscere meglio solo pochi mesi fa. Se ne sente parlare di più ora e si vede sempre più spesso anche sui vari social e in diversi trucchi perché è qualcosa che va di pari...continua
Ciao ragazze!
In questo post vi parlerò di una tecnica di makeup abbastanza recente, che anche io ho avuto modo di conoscere meglio solo pochi mesi fa. Se ne sente parlare di più ora e si vede sempre più spesso anche sui vari social e in diversi trucchi perché è qualcosa che va di pari passo con il contouring, altra tecnica che ha avuto il suo boom proprio in questi ultimi anni. Sto parlando del BAKING, che molti chiamano (persino) anche COOKING! 😀 Il nome ricorda l’ambiente culinario, e in effetti c’è qualcosa che lo ricorda… ma non si tratta di cibo! 😀 Siete curiose di capirne di più? Allora non vi resta che leggere il post! 😉
Ho scoperto e visto dal vivo questa tecnica quando, ricorderete, ho partecipato alla masterclass di Mario Dedivanovic, il mua personale di Kim Kardashian.
Successivamente, ho avuto modo di rivederla usare anche durante il corso con la bravissima Priscilla Ono, e più la vedevo utilizzare, più mi rendevo conto che è una di quelle tecniche che non è adatta a tutte le pelli e a tutti i tipi di trucco.
Ma partiamo dall’inizio e cerchiamo prima di capire cos’è e in cosa consiste la tecnica del baking!
Sostanzialmente con questo termine si indica il procedimento di stratificazione di vari prodotti, dal fondotinta al correttore e soprattutto alla cipria, che prevede l’alternanza e il fissaggio di ognuno di volta in volta.
Nasce sicuramente nell’ambito dei trucchi più stravaganti e intensi, come quello delle drag queen.
Trattandosi di trucchi molto elaborati che richiedono molto lavoro per coprire imperfezioni e ottenere un effetto molto drammatico, si utilizzano molti strati di prodotto che richiedono necessariamente anche un bel fissaggio forte proprio durante l’applicazione.
Traslato nel trucco che potremmo eseguire oggi o comunque nei trucchi più intensi che diversi mua ormai relizzano, la tecnica del baking prevede sì la stratificazione dei prodotti e un forte fissaggio con la cipria, ma soprattutto prevede che quest’ultima venga stesa in maniera più abbondante in zone precise del viso e lasciata lì a fissare per bene correttore o illuminante come se stesse appunto ‘cuocendo’ la zona.
Le parti del viso che si vogliono ‘cuocere’, quindi fissare’ sono quelle in cui naturalmente è stato applicato più prodotto o più prodotti contemporaneamente, quindi per lo più correttori e illuminanti in crema.
Parliamo quindi di zone in cui sono stati realizzati dei chiaroscuri, come zigomi o contorno occhi (occhiaie) e persino mento e naso.
Quando ho visto usare questa tecnica da Mario su Kim Kardashian o da Priscilla su un’altra modella, notavo che entrambi utilizzavano dei correttori molto chiari (di almeno 3 toni in meno rispetto alla carnagione su cui si stava lavorando) che andavano a illuminare molto la zona. Il passaggio successivo era quello della cipria (per lo più si usa una cipria traslucida, quindi bianca ma invisibile una volta stesa e in polvere libera, non compatta).
Queste ciprie però vengono applicate però in un modo del tutto diverso da come siamo abituate a fare noi stesse.