Emily racconta anche di non essere un’amante dei reggiseni, come molte donne, e ha sempre invidiato le ragazze meno prosperose che potevano permettersi di non usarlo, senza essere subito criticate e ritenute volgari per  questo. Recentemente in USA era scoppiata, infatti, una polemica proprio perché una ragazza era stata rimandata a casa dal proprio insegnante, perché “inappropriata e volgare”, essendo arrivata a scuola indossando una t-shirt senza reggiseno. Il messaggio, sbagliatissimo, che sta dietro un gesto del genere è fosse più importante della sua istruzione il fatto che i ragazzi non si distraessero per via del tuo corpo.

Non riferendosi direttamente a questo fatto, Emily ha dichiarato che non esiste che qualcuno intimidisca una ragazza per il suo essere sexy e, quindi, costantemente sessualizzata. “Il tuo corpo è il tuo corpo. È naturale” e per questo va amato.

Infine, proprio a proposito dei reggiseni e della sua tendenza a non usarli, Emily Ratajkowski fa una considerazione interessante. Ha capito che i push-up e i reggiseni in generale vanno in qualche modo a cambiare la forma naturale del suo seno, rendendolo ancora più “sessualizzabile”: lo alza e lo schiaccia facendolo diventare “finto”. Ecco perché ritiene “più chic, più naturale e anche molto più sexy”, riuscire a stare senza.

Una delle più accese discussioni che hanno portato Emily ad esprimersi in toni indignati era stato quando, questo settembre, per un evento di Harper’s Bazaar, aveva indossato un abito che prevedeva, come top, una grande V di paillettes e che lasciava scoperto il décolleté e l’ombelico. Il co-conduttore di Runway USA, Tim Gunn, aveva definito l’abito “ripugnante” e “volgare”; di contro, gli aggettivi usati da Emily per descriverlo erano “molto semplice e comodo”.

Da quel commento, iniziò una serie di tweet di Emily Ratajkowski di riflessione sul controllo del corpo della donna e del suo abbigliamento, trasformando un commento “di stile” in una posizione quasi politica e relativa allo status attuale della donna. “Quando ho scritto il mio articolo di Glamour – scrive, riferendosi ad un editoriale su questi temi redatto poco tempo prima – mi riferivo agli uomini che definiscono ‘a caccia di attenzioni’ le donne, solo per il loro essere sexy. Non pensavo nemmeno agli ospiti degli show televisivi nazionali che definiscono le donne ‘volgari’ solo perché hanno potuto vedere la loro pancia scoperta. Siamo nel 2016. Perché continuare a cercare di dare diktat alle donne su cosa possono indossare?”

Emily ha allegato quest’immagine ai suoi tweet, sulla “lotteria dell’indecenza”

Ora, una piccola riflessione nostra. Il problema di fondo di questa polemica potrebbe essere la sovrapposizione del concetto di “giusto” e “legittimo” con “elegante”. Certo, “volgare” ha una connotazione che va oltre l’essere non-chic, ma va considerato che il bon-ton non è nemmeno sinonimo di “bello”, ma è una categoria a cui appartiene una tradizione, carica anche di perbenismi e schemi, inevitabilmente anche del passato. Emily sta cercando di rompere questo schema, che ha del limiti, e ne ha tutti i diritti, ma attenzione a non credere che per essere libere sia necessario che la tradizione ti definisca anche “elegante”… non credete? Voi che ne pensate?

Per scoprire qualcosa in più su Emily Ratajkowski, ecco qualche post per voi!

1) EMILY RATAJKOWSKI È UNA DI NOI: I SUOI TRUCCHI E L’AMORE PER L’ITALIA

2) SEXY COME EMILY RATAJKOWSKI, MANTENENDO IL PROPRIO STILE? ECCO I TRUCCHI DA COPIARE!

3) CAPELLI ANNI ’90 IN STILE RATAJKOWSKI? ECCO I TREND A CUI ISPIRARSI!

Allora ragazze, che ne pensate della difesa di Emily della libertà di poter indossare…o non indossare praticamente qualunque cosa? La “Fashion Police” rischia di essere anche un gioco di potere verso le donne o è “solo” moda? Siamo curiosissime di sapere cosa ne pensate!! Un grandissimo abbraccio dal Team!