3 SETTEMBRE 2014
Tra un make-up artist e le sue clienti è fondamentale che si crei un rapporto di fiducia e rispetto, un’intimità che permetta al truccatore di capire cosa desidera la persona che ha davanti, e che consenta alla “modella” di aprirsi e di esprimere le proprie preferenze. Negli anni in cui ha lavorato, Kevyn...continua
Tra un make-up artist e le sue clienti è fondamentale che si crei un rapporto di fiducia e rispetto, un’intimità che permetta al truccatore di capire cosa desidera la persona che ha davanti, e che consenta alla “modella” di aprirsi e di esprimere le proprie preferenze. Negli anni in cui ha lavorato, Kevyn è riuscito a guadagnare molto di più: ha ottenuto stima, affetto e riconoscenza dai personaggi più influenti della moda, della musica e del cinema, che hanno fatto di lui un confidente, ma soprattutto un vero amico. Kevyn non era solo “il make-up artist delle star”, ma è stato tra i primi truccatori a diventare lui stesso una star. Tra le sue clienti troviamo Cher, Janet Jackson, Tori Amos, Liza Minnelli, Tina Turner, Courtney Love, Barbra Streisand (suo idolo indiscusso), Whitney Houston, Gwyneth Paltrow e Nicole Kidman:







Senza contare tutte le supermodelle degli anni ’80 e ’90 che alle sfilate richiedevano espressamente di essere truccate da lui (parlo di Naomi Campbell, Cindy Crawford, Kate Moss e Linda Evangelista):






Non si tratta solo di bravura e professionalità: Kevyn doveva essere una persona meravigliosa, tutti lo ricordano con immensa nostalgia. Gwyneth Paltrow ha detto: “Potrei parlare per ore del talento, della versatilità e del genio di Kevyn, invece dirò semplicemente che la parte migliore dell’essere truccata da lui era avere la possibilità di trascorrere del tempo insieme“.

Sto parlando al passato e ho dovuto togliere l’aggettivo “viventi” dal titolo, perché Kevyn è morto nel 2002, quando aveva appena 40 anni. L’anno prima, esattamente il giorno dell’attacco alle Torri Gemelle, gli era stato diagnosticato un raro cancro che faceva secernere al cervello ormoni della crescita (in effetti era sempre stato altissimo e con mani gigantesche, che lui chiamava ironicamente “mitts”, guanti); l’abuso e la dipendenza dai farmaci antidolorifici causò il decesso, un vero shock nel mondo della moda. Restano i suoi libri, le fotografie dei suoi look, ma soprattutto una ricercata linea di cosmetici a suo nome, molto apprezzata tra i make-up artist. Io ho provato qualche prodotto (un gloss, un fondotinta/correttore molto pastoso, una terra illuminante e una matita per sopracciglia) e non sono rimasta entusiasta, ma è anche vero che di suo ormai sarà rimasto solo il nome.
“Lavoro in un’industria di cui fanno parte alcune delle persone più cattive che abbiano mai messo piede sulla terra, che vivono e muoiono in funzione delle apparenze. Ma per come la vedo io, ho la responsabilità di fare il più possibile, nel modo in cui so farlo. Dal momento che so come truccare, questo è ciò che faccio e ne faccio una tela”. Queste le parole del gigante buono Kevyn Aucoin, che con i suoi “guanti” delicati ha trasformato i visi di alcune tra le donne più belle e iconiche della storia.
Ragazze, conoscevate Kevyn Aucoin, la sua storia e i suoi lavori? Cosa ne pensate? Sicuramente sono meno sensazionali di altri servizi che vi ho mostrato nei post di questa serie, ma dovete considerare che erano altri tempi e altri gusti; probabilmente ora ci avrebbe stupite con creazioni ben diverse. Avete mai provato i suoi prodotti? Io li trovo assolutamente affascinanti e sono contenta di averli condivisi con voi!